IL MANDOLINO

Lo strumento ha una storia pregevole  e varia a seconda dei tipi regionali: 
esistono infatti il mandolino napoletano, lombardo, veneziano, genovese, ecc.. 
Quello attualmente più diffuso , il napoletano, proviene quasi sicuramente, 
per la sua cassa piriforme, dalla famiglia dei liuti . Le prime tracce dello strumento 
si trovano in un dipinto quattrocentesco del Beato Angelico, nel quale un angelo suona 
con il plettro, anziché con le dita, un piccolo strumento con la cassa panciuta 
dalla forma simile all’attuale . Il mandolino odierno risale comunque alla seconda metà 
del 1600 ed è prodotto da liuterie italiane. Nel 1700 la famiglia si allarga con la nascita 
della mandola, che non ha nulla a che vedere con l’omonimo strumento medievale, 
del mandoloncello e di altri simili. Sicuramente il secolo d’oro per il mandolino 
è il Settecento, quando la musica d’arte produce molta letteratura per esso,
in particolare autori come Vivaldi, Hoffman, Mozart e Beethoven e i virtuosi 
italiani lo portano all’estero e ne diffondono la moda nelle principali capitali 
straniere come Parigi e Vienna. Nell’Ottocento invece cade in disuso e viene utilizzato 
per lo più come strumento da serenata nella produzione operistica. Rinasce agli inizi 
del ‘900 con musicisti  della levatura di Mahler, De Falla, Schoenberg, Stravinsky, 
inoltre fino alla seconda Guerra Mondiale fioriscono molte piccole accademie musicali
che coltivano la musica per mandolino. Dopo il conflitto invece lo strumento 
sembra essere confinato definitivamente nel folklore popolare. Oggi non si trova 
facilmente musica originale per mandolino e la ragione di ciò è anche 
da ricercare nel fatto che i musicisti non conoscono e quindi non 
possono apprezzare le possibilità offerte dallo strumento.

   ORCHESTRA a PLETTRO SANVITESE
   presso S.O.M.S.I. Torre Raimonda
   S.Vito al Tagliamento ( PN )
   Per informazioni
Giuseppe Tramonta
via A. L. Moro 64
33078 S. Vito al Tagliamento ( PN ) 
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Tiziana Pauletto
via E. Toti 3
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